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mercoledì 3 ottobre 2012

Corbezzolo

HABITAT
Tipica pianta della macchia mediterranea, si trova nell'Italia centrale, meridionale e nelle isole. Cresce nella zona costiera della Francia meridionale, nella Spagna mediterranea e lungo le coste Atlantiche, nel Portogallo, lungo le coste del Marocco, dell'Algeria e della Tunisia, le coste mediterranee della Turchia. Il corbezzolo spesso forma delle macchie in purezza impenetrabili. Le macchie di corbezzolo sono indice di suoli silicei, sabbiosi, acidi e di esposizione fresca. Cresce fino a 8OO-1OOO m slm. Fra tutte le piante della macchia mediterranea il corbezzolo è la pianta meno esigente per quanto riguarda le temperature. Vegeta bene in consociazione con le eriche, il lentisco, il mirto, il rosmarino ed il leccio. In Emilia Romagna è presente nella parte orientale fino ai 4OO m slm. È una pianta di grande importanza forestale per la rapidità con cui cresce dopo gli incendi.
DESCRIZIONE BOTANICA
È un arbusto sempreverde di buon vigore vegetativo che in condizioni ottimali di clima e terreno può assumere portamento arboreo. L'altezza della pianta può variare da 1 m a 10 m. L'apparato radicale è espanso e pollonifero, il fusto ha corteccia ruvida e striata di colore rossastro con numerose ramificazioni assurgenti tortuose e folte. Le foglie sono alterne, obovate o lanceolate coriacea lucente nella pagina superiore e pallida in quella inferiore. Il margine è crenato, seghettato e il picciolo è corto e robusto. I fiori sono ermafroditi di colore bianco o rosa, riuniti in racemi composti, penduli all'estremità del ramo dell'anno.
Il periodo di fioritura è compreso fra ottobre e dicembre. Il calice è munito di 5 dentini e la corolla è a orciolo penta dentata. I frutti di colore rosso arancio sono prodotti dai fiori dell'annata precedente. Il frutto è una bacca globosa, sferica e appiattita alla cavità peduncolare, granulosa e tubercolata. La polpa è giallo aranciato uniformemente distribuito dall'esterno all'interno, di sapore dolce a maturità con gradevole retrogusto acidulo. Al suo interno presenta numerosi piccoli semi. L'emissione di nuovi germogli ha inizio tra la fine di marzo e l'inizio di aprile proseguendo fino alla fine di giugno. Nei mesi più caldi soprattutto nei climi aridi si verifica una stasi vegetativa riprendendo la vegetazione con le primne pioggie autunnali. Da dicembre a febbraio la pianta è in completo riposo vegetativo. Le infiorescenze appaiono dall'inizio di luglio e la fioritura avviene in autunno insieme alla maturazione dei frutti. Ogni racemo presenta 4-7 ramificazioni con 15-3O fiori ogni grappolo. L'impollinazione è entomofila (dovuta ad insetti).
Varietà
I caratteri che permettono di distinguere le varietà botaniche del corbezzolo sono i fiori e le foglie. In base alla forma e alle dimensioni dei fiori abbiamo 2 varietà botaniche: - "Typica", con foglie del fusto obovate, bislunghe e nei polloni largamente ovali e sub rotonde. La varietà è caratteristico di tutto l'areale mediterraneo. - Angustifolia, con foglie lanceolate larghe 1O, 15 mm e lunghe 4-6 cm a denti brevi ed irregolari. è tipica della Corsica. Altre varietà sono la Integerrima Sims. con foglie intere completamente bianche, forma arbustiva lenta a crescere; la varietà Rubra Ait., con fiori rosa vivo e abbondanti frutti; la varietà Croomi Hort. con fiori rosa e la varietà quercifoglia con foglie fortemente seghettate.

TECNICA COLTURALE

Propagazione
Il corbezzolo si può riprodurre per seme e moltiplicare mediante talea e polloni radicali. La semina si esegue in autunno con germinazione dei semi nella primavera sucessiva. Il trattamento al freddo del seme a 1-5°C per 3O-6O giorni favorisce il germogliamento. Molto diffusa è la tecnica di moltiplicazione mediante l'impiego di polloni radicali che isolati dalle radici in poco tempo danno origine ad una nuova pianta. La moltiplicazione per talea avviene mediante il prelievo di talee semilegnose lunghe 7-1O cm nei mesi di giugno-luglio. Le talee vengono trattate con IBA a 25OO ppm e poste a radicare in ambiente con umidità relativa intorno al 95 %. È possibile ricorrere anche alla tecnica dell'innesto.

Clima e Terreno
Il corbezzolo cresce bene nelle zone soleggiate riparate dai venti freddi su terreno non calcareo, sabbioso ricco di humus, leggermente acido. Le giovani piante soffrono il freddo nei periodi invernali e nelle zone a clima freddo vanno protette con paglia o altro materiale. Le piante adulte sopportano bene anche i freddi intensi.
Allevamento
Le giovani piantine si piantano nei mesi di marzo-aprile. La forma di allevamento più usata è quella libera ad alberello o a cespuglio. Le potature sul corbezzolo non sono quasi necessarie. Si interviene diradando i germogli troppo fitti, tagliandoli nel mese di aprile a livello del ramo che li porta. Il corbezzolo è privo di rami anticipati. L'accrescimento vegetativo annuale e il rinnovo della vegetazione avviene nel tratto apicale di ogni ramo quasi sempre in corrispondenza delle ultime 3-4 gemme. La parte basale dei rami tende così a spogliarsi, mancando di rinnovamento vegetativo. Il corbezzolo è una pianta sempreverde con foglie dell'anno precedente che cadono man mano che si formano quelle nuove. La formazione del corimbo fiorale all'apice dei rami dell'anno, provoca l'arresto di ogni accrescimento vegetativo.

Avversità
Fra le avversità di natura fungina segnalate abbiamo:
- La cercospora molleriana che si manifesta con macchie nere a contorno rotondo od irregolare spesso confluenti tra loro e occupanti parte o tutto il margine fogliare. Con l'avanzare della infezione queste macchie si seccano e nella zona centrale assumono un colore biancastro;
- La septoria unedonis, produce su entrambe le facce fogliari delle macchie a contorno angoloso di colore bruno-rossastro o violaceo. A maturazione del fungo queste macchie si presentano nella loro zona centrale di colore biancastro;
- Elsinoe mattirolianum, produce sulla pagina superiore delle foglie delle pustole rilevate di pochi mm di diametro, circondate da un alone di colore rosso o marrone. Al centro si nota una zona bianco-grigiastra;
- Coryneum microstictum, produce sulla pagina superiore delle foglie delle alterazioni caratterizzate da una zona centrale biancastra.
Questa zona è circondata da un anello scurissimo delimitato da un alone marrone rossiccio. Sulla pagina inferiore l'alterazione appare uniformemente marrone. Successivamente queste zone diventano necrotiche.
Tra gli insetti che attaccano il corbezzolo abbiamo:
- Euproctis chrysorrhoea, un lepidottero che compie una sola generazione all'anno. In giugno-luglio compaiono gli adulti i quali, dopo l'accoppiamento, depongono le uova nella pagina inferiore delle foglie o anche sui rametti. Le larve vivono gregarie rodendo le foglie e lasciando intatte le nervature e una epidermide. Questi resti vanno rapidamente a costituire dei nidi sericei entro il quale possono vivere anche diverse centinaia di larve. I nidi sericei vengono irrobustiti per superare l'inverno. Nelle zone a clima mite le larve escono anche in inverno per nutrirsi a danno delle foglie;
- Celerio lineata livornica, provoca defoliazione.
UTILIZZAZIONE DEI FRUTTI
La pianta di corbezzolo viene speso impiegata a scopo ornamentale per il colore delle foglie, dei frutti e dei fiori presenti in contemporaneo. Viene spesso utilizzato per il rimboschimento ed il consolidamento delle dune costiere. Il frutto è largamente impiegato per usi alimentari. Il frutto è ben maturo quando ha raggiunto una colorazione rosso intensa (in questo stadio sono quasi sempre in terra). Il frutto non maturo è asprigno e insipido. Con i frutti si possono preparare marmellate, canditi o bevande alcoliche. I frutti di corbezzolo sono molto buoni se ben zuccherati con aggiunta di limone e di un buon liquore. I fiori sono visitati dalle api e il relativo miele è molto saporito e tipicamente scuro. Le foglie giovani dell'anno hanno proprietà astringenti, antisettiche, diuretiche ed antinfiammatorie; contengono un glucoside, l'arbutine, usato come disinfettante del tratto urogenitale.

Corbezzolo nella gastronomia

La pianta è un arbusto sempre verde, invadente, folto, cespitoso, vigoroso, scuro, meravigliosamente solare (per lo più estraneo alla nostra tradizione di regione tendenzialmente settentrionale), caratteristico della macchia mediterranea, ove cresce sia lungo le coste che negli entroterra collinari; cresce spontaneo, ma anche coltivato, in siepi e come pianta ornamentale; ama particolarmente i climi caldi e temperati, i terreni fertili ma anche quelli sassosi; cresce per disseminazione spontanea.
I frutti, peraltro in genere non molto considerati, sono talvolta stimati come una falsa fragola (o "cerasa marina" in altre zone del sud), di colore rosso vistoso; maturano nel tardo autunno, quando sbocciano i nuovi fiori; la loro polpa è gialla, di sapore gradevole, dolce e nel contempo acidulino. Contengono vitamine, acidi, zuccheri, pectina, sostanze coloranti.
Consumati al naturale risultano rinfrescanti e assai digeribili. I frutti, peraltro molto appetiti dagli uccelli, vengono chiamati anche albatre, sono bacche perfettamente sferiche, del diametro di 2 cm circa, dalla buccia spessa e aranciata, con numerose escrescenze di colore rosso vivo, che le danno un aspetto spinoso.
Maturi, sono altresì morbidi al tatto e dolci, la maturità va comunque comprovata; altrettanto buoni tanti dei frutti caduti. In questa occasione ne parliamo quasi per dovere, in realtà la presenza del corbezzolo nelle nostre colline è appena significativa, in quanto trova un habitat quasi al limite della sua sopravvivenza, un po' come per l'ulivo.

Nella sua pianta troviamo singolarmente e presenti in contemporanea i frutti dell'annata precedente e i nuovi fiori (peraltro molto belli) a forma di grappolo e di recente fioritura. Tornando alla pianta va segnalata la sua peculiarità tirrenica anzichè adriatica e isolana, fascinosa perchè alle porte del periodo natalizio, si riveste di tanti palloncini colorati, dominati da vari colori (giallo, arancio, rosso vivo, cremisi scuro), in coincidenza con la maturazione dei suoi frutti ( che a seconda delle zone maturano in tempi scalari da ottobre a dicembre), delicate, morbide, palline colorate.
Mentre dunque i corbezzoli maturano i tantissimi fiorellini bianchi ricoprono la pianta e offrono all'attento ascolto profumi delicati (legati alla produzione di uno straordinario e personalissimo miele monoflora di corbezzolo, di rara produzione). L'esplodere contemporaneo di fiori e frutti hanno conferito alla pianta fama religiosa, festosa, mitica e leggendaria.

La raccolta è particolarmente significativa perchè in ordine di tempo chiude la serie dei frutti autunnali e dimenticati, e l'inverno inesorabile mette la parola fine su ogni tipo di raccolta. Ritornando alla pianta, se ne consiglia la coltivazione nel giardino o nell'orto, nei cortili di casa, ma nella zona rigorosamente più soleggiata e riparata, in modo da aiutarla a sopravvivere ottimamente e fornire in abbondanza i suoi frutti per quasi tutte le annate. Si riproducono per disseminazione, fenomeno che si realizza in tempi lunghissimi anche in questo caso, per cui è consigliabile rivolgersi a vivaisti, selezionando piante già cresciute alcuni anni, quindi in grado di affrontare adeguatamente gli inverni.

Come utilizzare i corbezzoli
I corbezzoli si consumano al naturale; in vari modi assieme a zucchero e limone; in conserve; gelatine; sciroppi; canditi; bevande fermentate; acquavite; vino omonimo; in una particolare insalata; nelle composte di frutta. Se ne ottiene una marmellata a seguito di breve bollitura dei frutti, che poi vanno attentamente setacciati (per eliminare dalla polpa i semini); poi si unisce zucchero (nella quantità poco più superiore alla metà del peso della frutta) e si raddensa sul fuoco. La marmellata si può arricchire con qualche frutto intero bollito. I corbezzoli si conservano sotto spirito come si fa per le ciliegie; secondo la tradizione sarda si lasciano macerare i frutti in acqua, poi vengono distillati, ottenendo una particolarissima acquavite, alla quale vengono attribuiti proprietà "euforizzanti". Per tradizione i frutti si conservano all'ombra, in sacchetti di carta o di tela, in luoghi asciutti e ventilati.

Ricette proposte
Corbezzoli sciroppati. Nel solito vaso a chiusura ermetica si mettono i corbezzoli (consideriamo 500 gr. di frutti); zucchero semolato (250 gr. metà dei corbezzoli); scorzette di giallo di limone non trattato; erbe officinali fresche (erba limoncella o erba luigia); alcool sufficiente a riempire il vaso. Questo va agitato di tanto in tanto, per agevolare il processo di macerazione e lo scioglimento dello zucchero; indi si lascia maturare e affinare il composto. Dalla primavera successiva i deliziosi e ancora coloratissimi corbezzoli serviranno per guarnire dolci e dessert.

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